Appalti e lavoro nero. Parte da questi due fronti la stretta stabilita dal Dl 19/2024 per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri. Il decreto in vigore dal 2 marzo (che comincia dalla Camera l’iter per la conversione in legge, AC 1752) contiene una serie di interventi per dare attuazione al Pnrr, che nella missione 5 prevede l’implementazione di un piano nazionale di lotta al lavoro sommerso.
Le nuove misure sulla sicurezza, alle quali sono destinati 267 milioni nel triennio 2024-2026, sono articolate su due binari: alcune sono già operative, altre entreranno in vigore dopo l’estate.
Sono già applicabili l’inasprimento della maxi-sanzione per lavoro nero e la reintroduzione delle sanzioni penali per la somministrazione illecita di manodopera e gli appalti che non hanno i requisiti previsti dalla legge. Entrano in vigore invece il 1° settembre le disposizioni per favorire la compliance contributiva dei datori e l’ingresso di 50 nuovi carabinieri addetti alla vigilanza sul lavoro. Debutterà infine il 1° ottobre – salvo rinvii in sede di conversione del Dl – la patente a punti per le imprese e gli autonomi che lavorano nei cantieri (si veda il secondo pezzo in pagina).
Si stima che in Italia i lavoratori in nero (per i quali cioè non è mai stata fatta la comunicazione di inizio rapporto) siano 2,993 milioni. Un quarto opera nel comparto domestico, ma l’incidenza è forte anche in altri settori. Nel commercio si stima che gli irregolari siano 333 mila, in agricoltura 220 mila, nelle costruzioni 231 mila. L’incidenza del numero di occupati irregolari sul totale, a livello nazionale è del 12 per cento. I lavoratori in nero, come si legge nel piano di lotta al lavoro sommerso messo a punto dal Governo, sono soprattutto persone poco istruite, giovani, donne e immigrati, perlopiù extracomunitari. E poiché c’è una correlazione fra lavoro irregolare e rischio di infortuni, il contrasto al sommerso è anche una chiave per provare a ridurre il numero degli incidenti.
Nel 2023 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail sono stati 585.356 (in calo del 16,1% rispetto al 2022, ma il settore delle costruzioni registra un aumento del 4,1%) e quelli con esito mortale sono stati 1.041 (-4,5% rispetto al 2022, quando le vittime erano state 1.090).
La maxi-sanzione per lavoro nero aumenta dunque del 30%, con il consueto inasprimento in caso di recidiva (cioè se il datore di lavoro è stato già destinatario di sanzioni penali per gli stessi illeciti). La sanzione per ciascun lavoratore irregolare in caso di impiego fino a 30 giorni, va ora da 1.950 a 11.700 euro. Se il periodo di impiego supera i 60 giorni, la maxi-sanzione può arrivare a 46.800 euro. Ovviamente la durata effettiva dell’impiego in nero deve essere accertata.
Ai lavoratori impiegati negli appalti e nei subappalti dovrà essere versata una retribuzione in linea con quella del contratto collettivo nazionale e territoriale più applicato nel settore: questo per evitare l’aggiudicazione di appalti grazie a ribassi sul costo del personale.
Tornano le sanzioni penali per l’esercizio non autorizzato della somministrazione di lavoro e delle attività di intermediazione e ricerca del personale (oltre all’ammenda che era già prevista ed è stata inasprita).
Arresto fino a un mese anche nei casi di appalto o distacco privi dei requisiti di legge, sia per l’utilizzatore, sia per il somministratore, oltre all’ammenda di 60 euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giornata di occupazione.
Per rafforzare i controlli, sarà raddoppiato il numero degli ispettori tecnici dell’Inl, cioè di coloro che fanno le ispezioni sui luoghi di lavoro: agli 877 già in organico, se ne aggiungeranno 716 fra il 2024 e il 2026. Da settembre sarà rinforzato con 50 persone anche il contingente dei carabinieri attivo nella vigilanza sul lavoro.
Per favorire l’emersione contributiva, dal 1° settembre saranno operativi una serie di incentivi per indurre chi ha debiti con l’Inps a mettersi in regola, ad esempio sconti sulle sanzioni. L’Inps potrà mettere a disposizione dei contribuenti informazioni in suo possesso o acquisite da terzi, relative a rapporti di lavoro non dichiarati o a contributi omessi, per favorire l’assolvimento degli obblighi contributivi.
CHE COSA CAMBIA
Appalti e manodopera
Retribuzioni
Il decreto Pnrr stabilisce che al personale impiegato negli appalti di opere o servizi e negli eventuali subappalti deve essere corrisposto un trattamento economico complessivo in linea con quello previsto nel contratto collettivo nazionale e territoriale più applicato nel settore e per la zona, il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto
Contrasto agli illeciti
È introdotta la responsabilità solidale tra tutti i soggetti interessati all’appalto illecito e torna la sanzione penale per la somministrazione abusiva di personale
Più ispettori
800 nuovi ingressi all’Inl
Per rendere effettiva l’applicazione delle disposizioni a tutela della sicurezza sul lavoro, è necessario vigilare sulla loro applicazione.
Per questo il contingente attuale dei 3.221 ispettori dell’Inl sarà rafforzato con circa 800 ispettori tecnici (coloro che effettuano gli interventi sui luoghi di lavoro): 466 già previsti, e dei quali si deve completare il reclutamento, 250 nuovi ingressi nel triennio 2024-2026.
A decorrere dal 1° settembre 2024, saranno aggiunti 50 carabinieri al contingente dell’Arma dedicato alla vigilanza sul lavoro.
Sanzioni e compliance
Maxi-sanzione aumentata
Aumenta da subito del 30% la maxisanzione per lavoro nero, che si applica per chi impiega lavoratori mai dichiarati. La sanzione è graduata in base ai giorni di effettivo lavoro riscontrati dagli ispettori: va ad esempio da 1.500 a 9mila euro per ciascun lavoratore irregolare, impiegato sino a 30 giorni. Ma arriva a 36mila euro (e quindi, con l’aumento, a 46.800 euro) per ciascun lavoratore irregolare impiegato per oltre 60 giorni.
Incentivi all’emersione
Per i datori che rientreranno spontaneamente di debiti contributivi, dal 1° settembre 2024 saranno alleggerite le sanzioni amministrative
Crediti in edilizia
Patente a punti
Dal 1° ottobre 2024, per imprese e lavoratori autonomi che vorranno operare in cantieri temporanei o mobili, sarà introdotta una patente a punti subordinata al possesso di determinati requisiti, fra i quali il Durc e l’adempimento degli obblighi formativi per i lavoratori. La patente ha un punteggio iniziale di 30 crediti, suscettibili di decurtazione in caso di provvedimenti definitivi legati a violazioni in materia di sicurezza. Possono operare solo le imprese e gli autonomi che abbiano la patente con almeno 15 punti. In caso di infortuni che comportino la morte o l’inabilità al lavoro, la patente può essere sospesa fino a 12 mesi.