L’articolo 43-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 ha istituito un contributo a fondo perduto per le imprese operanti nel settore della ristorazione collettiva.
Si tratta, in definitiva, delle imprese che forniscono servizi di mensa in dipendenza di un contratto con committente pubblico o privato per la ristorazione di una comunità delimitata e definita, come, a titolo esemplificativo, mensa per scuole, università, ospedali, caserme, uffici, ed il cui codice ATECO rientri nella classificazione 56.29.10 “Mense” o 56.29.20 “Catering continuativo su base contrattuale”.
Per poter fruire del contributo in parola le imprese devono aver subito, nell’anno 2020, una riduzione dei ricavi non inferiore al 15 (quindici) per cento rispetto a quelli del 2019.
Per le imprese costituite nel corso del 2019 la determinazione del calo del fatturato previsto dalla norma sarà calcolata in base ai valori degli imponibili delle fatture emesse e dei corrispettivi certificati nei periodi infrannuali di riferimento.
L’importo del contributo sarà calcolato successivamente, previa definizione del numero di istanze validamente presentate, che potranno quindi attingere allo stanziamento di € 100.000.000 previsto per la misura.
In particolare, raggiunto un eventuale tetto di € 10.000 per ogni istanza, le risorse eventualmente ancora a disposizione verranno suddivise tra tutte le istanze validamente presentate fino a concorrenza dello stanziamento.
Tali eventuali somme saranno ripartite tra tutti i soggetti beneficiari in funzione del rapporto tra il numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di lavoratori dipendenti di tutte le imprese richiedenti ammissibili.
Le istanze, da presentare esclusivamente in via telematica direttamente o tramite un intermediario autorizzato, potranno essere trasmesse dal 6 giugno al 20 giugno (quindi la finestra temporale è di appena 15 giorni), e naturalmente un’istanza presentata dallo stesso soggetto successiva ad un precedente invio, verrà considerata come sostitutiva della prima.
Nello stesso periodo è ammesso l’invio delle istanze di rinuncia al suddetto contributo.
Nel caso in cui il contributo spettante dovesse essere superiore ad € 150.000 bisognerà, come già visto per altri contributi a fondo perduto similari, presentare dichiarazione di regolarità antimafia